Tipo: corridore a 3 punti
Longueur: 5,00 m
Largeur: 2,20 m
Peso: ca. 500 kg
Numero di posti: 1
Motore: Alfa Romeo Montréal
Tipo: 8 cilindri V
Cilindrata: 3,0 litri
Potenza: ca. 250 cv.
La presenza della famiglia Celli a Venezia nel settore delle costruzioni nautiche è antichissima e troviamo il suo nome nei risultati delle gare degli anni 1920. Il primo vincitore della mitica Pavia-Venezia fondata nel 1929, Ettore Negri, era alla guida di un Celli scafo con motore fuoribordo Elto. Negli anni '1950 e '1960 raggiunge il suo apice la produzione di racer Celli con scafo a tre punti iscritti ai vari campionati nazionali ed internazionali, equipaggiati principalmente con motori Alfa Romeo, BPM o Lancia da 1.300 a 2.500 cc. Grandi campioni come Antonio Petrobelli hanno messo a segno innumerevoli vittorie al volante di racer del cantiere veneziano installato sull'isola di Sant'Elena.
Fin dai primi anni '1960, però, la firma "Celli" va distinta da quella di "Dino Celli" della stessa famiglia. Il cantiere originario, infatti, si sta orientando sempre più verso la costruzione di imbarcazioni da diporto in vetroresina e gommoni nell'ambito di un accordo con il gruppo Pirelli. Dino Celli, intanto, continuerà la produzione artigianale di racer, vincendo tra l'altro la Pavia-Venezia con una sua barca nel 1962.
I corridori a tre punti sono classificati in base a criteri di peso e spostamento. Questo scafo Dino Celli del 1973 rientra nella categoria R5 per barche oltre i 2,5 litri. Un cliente di Ivo Speroni, lo "stregone" di Boretto, voleva una barca relativamente leggera e agile con molta potenza. Lo incaricò quindi di produrre appositamente un'Alfa Romeo Montreal V8 aumentandone la cilindrata da 2,6 litri a 3 litri e installando un'alimentazione a carburatore dotata di una batteria di quattro doppia canna Dell'Orto in sostituzione dell'iniezione originale.
Lo scafo è stato ordinato nudo da Dino Celli, poi allestito e preparato per la gara da Speroni, mentre la sua carenatura è stata realizzata su misura da Lucini & Frigerio a Como.
La barca esordisce in competizione nel 1974, pilotata da Gerardo Milo con il numero 292. In quell'anno e in quelli successivi, Milo partecipa anche alla Pavia-Venezia.
Dal 1976 al 1988 subentrò alla successione il pilota Franco Bonazzi (n°130), iscritto sia nella categoria R5 che in Formula 1, proprio per disputare il Trofeo Tricolore Formula 1 disputato a Boretto sul Po nel 1979. Bonazzi prestò poi la sua imbarcazione a Cesare Casarola nel 1982 per partecipare al Trofeo Contrà del Marciapiè a Lazise, indossando ancora il numero 130. Successivamente, Cesare Casarola conserverà il timone del regatante fino al 1985. La barca è stata poi rimessata fino al 1997, quando fu acquistata dal collezionista francese François Gabaroche per partecipare a raduni storici. Due anni dopo, gli succedette Jean Van Praet, che conserva ancora questo numero 130, ricordo della sua ultima competizione federale ufficiale nel 1985. Da allora, questo Dino Celli con V8 Alfa Romeo ha mostrato ottime prestazioni durante manifestazioni e raduni, sempre abilmente revisionata e preparata dalle stesse officine Speroni di Boretto dove fu assemblata nel 1973.
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