Tipo: Runabout Classe III
Longueur: 5,68 m
Largeur: 1,72 m
kg 960: Peso
Numero di posti: 2
Motore: BPM
Tipo: 4 cilindri in linea
Cilindrata: 2,8 l.
Potenza: ca. 145 cv.
Frantz Liuzzi è stato spesso fotografato circondato da decine di prestigiosi trofei, vinti in dure lotte sui più svariati specchi d'acqua, in Francia e in Europa. Il runabout sportivo, la sua grande specialità, è la punta di diamante del suo progetto durante tutti i suoi anni di attività. Producendo scafi destinati alle regate, e prima di tutto per se stesso, si proponeva con talento di portarli alla vittoria rafforzando la reputazione della sua piccola impresa. Ovviamente attrae una clientela affezionata di piloti desiderosi di avere la migliore montatura disponibile sul mercato, conferendo ai modelli del suo catalogo “di produzione” un'aura che ne favorisce anche il successo presso i facoltosi appassionati di barche sportive. In pochi anni, la piccola officina di Neuilly-sur-Seine ha raccolto più di venti record mondiali conquistati a bordo di un monoscafo FL, spinto da un motore BPM e pilotato da Liuzzi o da un suo cliente abituale. Esemplare, in tal senso, il singolare destino del Rex II, al tempo stesso capostipite di un modello di successo e detentore di un bel track record prima di essere al centro, a quattro decenni dal suo lancio, di un commovente atto di devozione filiale Amore.
Rex II è prima di tutto la barca personale di Frantz Liuzzi, costruita apposta per condurre tentativi di record e vincere in gara pilotando dal secondo pozzetto situato a poppa, davanti al motore. Dal 1949 al 1951 portava quindi il numero 5 ed era poi spinta da un 4 cilindri BPM 2800 con carburatori Zenith posti in posizione longitudinale come sulle racer dell'epoca.
Charles Van Praet, importante appaltatore di lavori portuali, pilota automobilistico (ha partecipato al rally di Montecarlo), intrepido pilota di aerei a lungo raggio qualificato in bimotore, dal 1950 gareggia anche con motoscafi su motoscafi. Deciso a passare ai vertici velocità, "Carlo" Van Praet riesce a convincere Liuzzi a regalargli il suo Rex II, di cui conserva il nome di battesimo. Il runabout ora indossa il numero di gara 2 e sta iniziando una grande carriera. Il suo scafo, realizzato appositamente per il suo costruttore in doppio fasciame di mogano rivettato al telaio, è ancora alimentato da un 4 cilindri BPM ma preparato con due carburatori laterali Weber doppio corpo. La coda arrotondata tipica delle Liuzzi dell'epoca costrinse il cantiere a posizionare in modo originale il meccanismo del timone sulle versioni da competizione. Qui non si tratta di una piastra annessa che deporta il timone all'esterno della struttura come sugli scafi a tre punti, ma di un'ingegnosa scatola cilindrica lavorata apposta per questa imbarcazione, una caratteristica tecnica discreta ma interessante. Notiamo inoltre che il Rex II è privo di parabrezza, caratteristica voluta da Frantz Liuzzi per i propri runabout e spesso mantenuta sulle sue unità "competizione-clienti".
Charles Van Praet, che non fa mai le cose a metà, negli affari come nella vita, comincia rapidamente ad imporsi al volante del suo Rex II, battendo un primo record mondiale nel novembre del 1952. Nelle cinque stagioni successive accumula una lunga serie di successi tra cui una vittoria al Grand-Prix de Paris nel 1955 e il titolo di campione europeo a Monaco nel 1957. Il suo primo posto al Meeting di Monaco nel 1956 gli valse anche un invito al matrimonio di Rainier III e Grace Kelly. Il principe è un grande fan di Liuzzi e darà anche il suo nome a uno dei modelli del cantiere.
L'ultima regata del Rex II ebbe luogo a Cannes nel 1958 durante la tradizionale settimana del Motor Yacht Club della Costa Azzurra (MYCCA). Mentre era in testa a tutta velocità, Van Praet non ha potuto evitare una palla di vetro di una rete da pesca che gli ha perforato lo scafo.
Davanti all'hotel Martinez la barca imbarca acqua ma i soccorritori riescono a evitare il peggio e la barca viene rimorchiata fino a Palm Beach. Rex II viene quindi pulito sommariamente prima di essere immagazzinato in modo permanente. Trent'anni dopo, Jean Van Praet, che ha assunto la guida dell'azienda di famiglia, è alla ricerca di un'idea originale per un regalo improbabile che commuova davvero suo padre. Il restauro e il rilancio di Rex II le permetteranno di creare un'incredibile sorpresa e riportare in vita il meglio della sua giovinezza sportiva. Lo scafo della barca porta ancora, volontariamente, i segni della sua riparazione in quanto è stata conservata la maggior parte del legno originale. L'alluminio originale avendo sofferto troppo la salsedine durante l'incidente del 1958, un esemplare simile di 4 cilindri BPM degli stessi anni è stato ritrovato in Italia con doppio corpo Weber poi accuratamente revisionato dalle storiche officine BPM di Verona. Questo pezzo di storia della motonautica degli anni '1950, unico nel suo destino, è all'origine della creazione della collezione Van Praet. Entrerà nella sua nuova vita accompagnato da diverse coppe e trofei raccolti dal suo coraggioso pilota tra il 1952 e il 1957.
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