Pietra di Bekhen o Greywacke
H_ 44cm
Arte ellenistica dal I secolo a.C. J.-C. - II° secolo d.C. J.-C.
Il busto rappresenta l'eroe mitologico greco Meleagro, principe di Calidone (Golfo di Corinto) e argonauta. È famoso per la famosa caccia al cinghiale calidonio. Questa famosa scena mitologica è stata rappresentata in pittura e scultura dall'antichità al neoclassicismo. Dopo un raccolto fruttuoso, suo padre Oinos offre un importante sacrificio a tutti gli dei, dimenticando però di onorare la dea della caccia Artemide e che, per vendetta, inviò un mostruoso cinghiale nelle terre di Calidone per distruggere tutti i raccolti.
Dopo diversi tentativi per fermare la feroce bestia, fu suo figlio Meleagro a subentrare uccidendo il cinghiale con una lancia.
Il volto opposto è rappresentato leggermente contorto rispetto al busto ed è caratterizzato da lineamenti idealizzati: il naso dritto e lungo, la bocca semiaperta con labbra carnose e il mento leggermente pronunciato. Lo sguardo leggermente abbassato ricorda il pathos dell'arte tardo classica ed ellenistica, ritratti simili si trovano tra i principi tolemaici. La fronte alta e squadrata è sormontata da capelli divisi in ciocche morbide e disordinate che incorniciano il viso e lasciano scoperte le orecchie. Le ciocche finemente scolpite e incavate (tracce di depositi e patine) donano volume ai capelli.
Il ritratto dai lineamenti giovanili esprime una grande bellezza senza tempo e se si riferisce in parte alla rappresentazione di Ermete Pio-Clementino (Musei Vaticani, detto anche l'Antinoo del Belvedere) è più vicino alle rappresentazioni di Meleagro come il busto nel British Museum, Londra, inv. 1906.1-17.1 (leg.1), scultura dalla Galleria Chiaramonti, inv. 15.70 e il ritratto dalla Galleria Chiaramonti, inv. 12.01. (leg.2) e la scultura ispirata all'originale di Skopas conservata nei Musei Vaticani, inv.490. (leg.3).
La pietra è una grovacca di Wadi Hammamat usata dagli egiziani del periodo predinastico e molto apprezzata per il suo colore simile al bronzo e le sue caratteristiche di conservazione.
Durante il periodo tolemaico e romano l'uso delle pietre egizie colorate era molto diffuso e dal periodo augusteo i romani sfruttarono sempre più le cave di granito, porfido e grovacca destinate all'élite. Per analoghi importanti ritratti in grovacca si veda la testa di Iside al British Museum, Londra, inv. 1926.4-15.15 (leg.4), il ritratto di donna velata conservato al Boston Fine Arts Museum, inv. 1973.600 (tappa 5.)
Provenienza: Collezione privata inglese.
La vendita dell'ex Bonham
IMPORTANTE BUSTO IN PIETRA DI BEKHEN ROMANA (GREYWACKE) DI UN DIO O DI UN ATLETA, DA MODELLO CLASSICO GRECO DELLA SECONDA METÀ DEL IV SECOLO aC
17,3 pollici Alto.
Il busto rappresenta l'eroe mitologico greco Meleagro, principe di Calidone (Golfo di Corinto) e Argonauta. Famosa per la mitica caccia al cinghiale Calidonio. Questa scena mitologica è stata rappresentata nella pittura e nella scultura dai tempi antichi al neoclassicismo. Dopo un raccolto di successo, suo padre Oinos offre un importante sacrificio a tutti gli dei, tuttavia si dimenticò di onorare Artemide che per vendetta inviò un mostruoso cinghiale nelle terre di Calidone per distruggere tutti i raccolti. Dopo diversi tentativi per fermare la feroce bestia, fu suo figlio Meleagro a uccidere il cinghiale con una lancia.
Il viso è rappresentato leggermente in torsione rispetto al busto ed è caratterizzato da lineamenti idealizzati: il naso dritto e lungo, la bocca semiaperta con labbra carnose e il mento leggermente pronunciato. Lo sguardo leggermente abbassato ricorda il pathos dell'arte tardo classica ed ellenistica: ritratti simili si trovano tra i principi tolemaici. La fronte alta e quadrata è sormontata da capelli divisi di ciocche morbide e disordinate che incorniciano il viso e lasciano le orecchie scoperte. Le ciocche finemente scolpite e scavate (tracce di depositi e patine) donano volume ai capelli.
Il ritratto dai lineamenti giovanili esprime una grande bellezza senza tempo e se si riferisce in parte alla rappresentazione di Ermete Pio-Clementino (Musei Vaticani, detto anche l'Antinoo del Belvedere) è più vicino alle rappresentazioni di Meleagro come il busto negli inglesi Museo, Londra, inv. 1906.1-17.1 (tappa 1), la scultura della Galleria Chiaramonti, inv. 15.70, il ritratto dalla Galleria Chiaramonti, inv. 12.01. (tappa 2) e la scultura ispirata all'originale Skopas dei Musei Vaticani, inv. 490. (gamba 3).
La pietra è una grovacca di Wadi Hammamat usata dagli egizi nel periodo predinastico e molto apprezzata per il suo colore simile al bronzo e per le sue caratteristiche di conservazione.
Durante il periodo tolemaico e romano l'uso delle pietre egizie colorate era molto diffuso, e dal periodo augusteo i romani sfruttarono sempre più le cave di granito, porfido e grauwacke destinate all'élite. Per analoghi importanti ritratti in grovacca si veda la testa di Iside al British Museum, Londra, inv. 1926.4-15.15 (gamba 4), il ritratto di una donna velata al Boston Fine Arts Museum, inv. 1973.600 (tappa 5.)
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