Granito rosa di Assuan
Dim. 40 x 32 cm
Egitto, Nuovo Regno, XIX-XX dinastia, 1295-1069 a.C. J.-C.
Provenienza
Ex collezione privata, Italia
Ex collezione privata BC, Inghilterra
Corrispondenza tra il signor Cooper e l'Assistente Custode del British Museum, 2001
Ex collezione privata, Parigi
Parte superiore del volto posta in direzione di Oriente e sulla destra compaiono un paio di occhi (quelli del defunto) per poter contemplare il sole nascente.
Nel campo a sinistra due colonne geroglifiche che citano una formula tratta dal cap. 161 del Libro dei Morti: "Parole dette da Toth: (Come) Ra vive, (così) la tartaruga muore" Il testo che prosegue sulla seconda colonna (a sinistra) è una variante della formula "Lascia che il sarcofago soffra".
Sia i sarcofagi di pietra che le bare di legno del Nuovo Regno sono appannaggio di dignitari, membri del clero o dell'amministrazione dello Stato, che costituiscono naturalmente una piccolissima parte della popolazione egiziana.
Frammento di sarcofago in granito rosa ramesside Asswan egiziano, XIX-XX dinastia, 19-20 a.C.
Parte superiore del volto posta in direzione est e sulla destra compaiono un paio di occhi (quelli del defunto) per poter contemplare il sole nascente. Gli occhi erano incisi all'altezza della testa, il defunto che riposava sul fianco, poteva guardare verso l'esterno e partecipare al sorgere del sole.
Nel campo a sinistra due colonne geroglifiche che citano una formula tratta dal cap. 161 del Libro dei Morti: "Parole dette da Toth: (Come) Ra vive, (così) la tartaruga muore" Il testo che prosegue sulla seconda colonna (a sinistra) è una variante della formula "Lascia che il sarcofago soffra".
Sia i sarcofagi di pietra che le bare di legno del Nuovo Regno sono appannaggio di dignitari, membri del clero o dell'amministrazione dello Stato, che costituiscono naturalmente una piccolissima parte della popolazione egiziana.
Descrizione completa