Lapis nefritico
Vecchia etichetta da collezione sul lato
Diametro_ 30,5 cm
Arte romana, IV sec
Di forma circolare, piatta nella parte superiore e inferiore.
In origine, questi pesi consentivano di calibrare valute o altri beni mediante il sistema di bilance.
Sono indizi interessanti dell'intensa attività commerciale dei romani nel controllo e nel monitoraggio del commercio equo. A tale scopo, i pesi erano spesso incisi con il loro valore di misurazione.
Il termine lapis aequipondus si riferisce quindi alla funzione di contrappeso esercitata da queste pietre.
Tuttavia, il cristogramma inciso su questo peso porta un'ulteriore interpretazione della funzione iniziale dell'oggetto.
I pesi più grandi, furono usati anche come strumento di tortura e martirio durante le persecuzioni contro i cristiani, ricevettero anche la denominazione
di “Lapis martyrum” (pietra dei martiri).
Erano legati al collo delle vittime quando venivano gettati in acqua, fosse o fogne, o ai piedi quando i loro corpi venivano legati per i polsi e lasciati appesi.
Un esempio può essere visto su uno degli affreschi di Santo Stefano Rotondo a Roma (fig.1)
Per una tipologia simile vedi Museo Archeologico di Palermo (fig.2)
**Origine :**
Ex collezione privata francese
UN LAPIS AEQUIPONDUS MARTYRUM TARDO ROMANO, IV SECOLO D.C
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